La procura svedese riapre il caso di stupro contro Julian Assange

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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14-05-2019

Articolo scritto da Manuel Tagliaferro

 

Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, da quando è stato arrestato in maniera forzata, estratto con la forza fuori dall' ambasciata ecuadoregna a Londra, è stato gia' condannato a 50 settimane di detenzione, per la violazione della liberta' provvisoria, risalente al 2012, ma ora i problemi, non sono finiti.

Oltre alla richiesta da parte degli USA di avere tra le mani Assange, con l' estradizione, che è in fase di giudizio e probabilmente andra' avanti per mesi, o forse anche per anni, ora la procura svedese, ha deciso di riaprire nuovamente il caso di stupro, nel quale è imputato Assange.

I fatti risalgono a prima che lo stesso Assange, si rifugiasse dentro l' ambasciata per chiedere asilo politico, ma il fondatore di Wikileaks, si è sempre dichiarato innocente, dichiarando che la donna in questione, fosse daccordo al momento del rapporto.

La Svezia, che aveva sospeso il caso perchè impossibilitata ad andare avanti proprio per la permanenza di Assange in ambasciata Ecuadoregna, ha deciso di riaprire il caso, ora che il fondatore di Wikileaks, si trova in carcere nel Regno Unito.

La prescrizione per questo reato, sarebbe stata nell' Agosto del 2020, ma ora si potrebbe porre un nuov contrasto, che potrebbe mettere gli Stati Uniti, contro la Svezia, perchè sia da una parte che dall' altra, tutti i due potrebbero chiedere che lo stesso Assange, venga estradato nei rispettivi paesi.

 

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