Wikileaks: nuovo arresto per Chealsea Manning

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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22-03-2018

Articolo scritto da Manuel Tagliaferro

Chealsea Manning, l' ex militare statunitense, che trafugo' i documenti top secret sul governo americano, che poi furono passati a Julian Assange, il fondatore di Wilileaks, che li pubblico' sul noto sito web, è stata nuovamente arrestata.

Gia' in passato, proprio per questi documenti riservati che hanno messo in ambarazzo l' america, rivelando al mondo cio' che il governo americano avrebbe voluto insabbiare, fu condannata a 35 anni di carcere, convertiti poi dal presidente Americano Barack Obama, che hanno portato alla sua scarcerazione, nel 2017, invece che nel 2045.

Manning, è stata nuovamente arrestata, con l' accusa di non voler collaborare con il governo americano, per cercare di incriminare Julian Assange, e restera' in carcere per un periodo indefinito, a meno che non cambi idea e scelga di collaborare.

Tutto cio', mette in luce un qualcosa di molto preoccupante: è giusto che un cittadino ormai libero, sia rimesso dentro un carcere, solo per non voler collaborare con il governo, per un qualcosa che ha rivelato informazioni utili per tutti i cittadini (come il video collateral murder, ovvero l' uccisione di dodici civili, da parte di due elicotteri statunitensi)?

Di fronte ad informazioni di interesse pubblico, la perseceuzione di un governo, dovrebbe essere considerata come un abuso di potere, ed il governo stesso, incriminato come tale.