Spionaggio di massa:

giornalisti e attivisti sono a rischio

 

 

21-07-2021

 

 

Una collaborazione internazionale di 17 grandi giornali che comprende Washington Post, Guardian, Le Monde e molti altri, ha pubblicato i primi dettagli di un'ampia inchiesta svolta su NSO, una discussa azienda israeliana che fornisce ai governi sistemi per spiare le attività di giornalisti e attivisti.

Sebbene il tutto sia ufficialmente svolto per questioni di sicurezza, come antiterrorismo, i sistemi sviluppati da NSO, hanno permesso di spiare anche giornalisti e attivisti dei diritti umani.

Inoltre, Sarebbero state inoltre spiate alcune persone legate al giornalista Jamal Khashoggi (su imparailpc è stata tratta l' inchiesta che puoi trovare anche cliccando qui), per il cui omicidio avvenuto nel 2018 è sospettato il regime saudita.

Per fornire i propri servizi in un paese diverso da Israele, dove l' azienda è presente, chi lo richiede,deve ricevere un permesso dal governo israeliano, ma una volta consegnati i software ai paesi che ne fanno richiesta NSO ha un limitato controllo su scopi e modalità di utilizzo.

Tutto questo ovviamente permette a chi ne ha fatto richiesta, di utilizzare il software come e quando vuole, senza che nessuno ne attui un vero e proprio controllo.

Al momento non sono state fornite molte informazioni sulla provenienza della lista, e non ci sono indicazioni su chi abbia compilato l'elenco dei numeri di telefono e per quale motivo, in modo da poter tutelare le fonti.

In ogni caso, il Security Lab di Amnesty International, che si occupa di sicurezza informatica, ha condotto un'analisi sulla lista in suo possesso, riuscendo a risalire a ben 67 smartphone sui quali è statatentata l'installazione dei sistemi di sorveglianza progettati da NSO.

Dai dati finora raccolti, ritengono che gli attacchi fossero andati a buon fine in 23 casi, mentre hanno trovato prove sul tentato inserimento di spyware in altri 14 casi.

Per i restanti 30 smartphone i test non hanno permesso di ottenere risultati affidabili, in alcuni casi perché i dispositivi erano stati sostituiti nel corso degli anni, rispetto a quanto risultava dalla lista risalente al 2016. Gli spyware erano stati installati sia su iPhone sia su smartphone Android, nonostante entrambi i sistemi operativi siano sviluppati per ridurre il rischio di essere spiati da applicazioni non autorizzate.

Le indagini hanno inoltre permesso di risalire tramite i numeri di telefono nella lista, a circa persone in 50 paesi diversi.

Tra i coinvolti ci sono membri della famiglia reale saudita, 65 dirigenti di azienda, 85 attivisti per i diritti umani, 189 giornalisti e oltre 600 politici e funzionari governativi.

Sulla lista sono inoltre presenti numeri di telefono di primi ministri e capi di stato.

Governi e servizi segreti che utilizzano Pegasus (cosi' si chiama il software sviluppato da NSO), fanno arrivare sugli smartphone dei loro obiettivi un SMS contenente un link, che di solito è un messaggio di servizio dell'operatore, che se aperto avvia l'installazione dello spyware all'insaputa del ricevente.

Negli ultimi anni è stata inoltre perfezionata una tecnica alternativa, che consente di avviare l'installazione dello spyware senza che sia necessaria un'azione diretta da parte di chi lo riceve.

Una volta installo il virus informatico, il controllo del dispositivo è totale, come un accesso diretto, esattamente come avere lo smartphone davanti.

Questo permette di poter controllare totalmente una persona, e monitorare le attivita' nel corso del tempo, per carpirne lo stile di vita, i messaggi che scrive, la navigazione web e via dicendo.

Nella lista compaiono alcune migliaia di numeri di telefono riconducibili al Messico, uno dei primi paesi ad avere scelto NSO come proprio fornitore nel 2011 per alcune attività di spionaggio. Tra questi ci sono i numeri di almeno 25 giornalisti impiegati in alcune grandi testate del paese.